Pubblico con colpevole ritardo questa lettera di Khadija
Il 10 marzo 2002 Abou Elkassim Britel veniva fermato ad un posto di blocco a Lahore ed illegalmente detenuto in segreto: iniziava un viaggio, tuttora in corso, nell'assenza di diritto, nella brutalità, nell'ingiustizia …
Un viaggio che Kassim ed io paghiamo con la privazione della nostra vita.
Oggi 10 marzo 2008, Kassim è alla metà esatta dei nove anni di carcere che gli sono stati comminati in un momento molto grave della storia del Marocco, un momento di dolore che ha visto prevalere paura, repressione ed irrazionalità.
Appena rientrata dal mio ultimo viaggio in Marocco, provo una pena indicibile per le sofferenze di mio marito e temo lo stato in cui si trova: stenta a riprendersi dopo il lunghissimo sciopero della fame e non vede la fine del tunnel.
Dopo anni di lotta per la verità, la giustizia e la vita sono aggredita da un senso d'impotenza mai provato e che devo superare per continuare fino alla liberazione di Kassim.
Da lui e da me un grazie sentito a chi continua a sostenerci: le vostre azioni e le vostre parole ci sono di aiuto in questo periodo così critico, grazie!
C'è più di qualcuno che vorrei nominare, ma temo di dimenticarne altri…
Khadija
Qui il blog, il sito, la petizione; documenti sulla vicenda di Kassim qui e qui.
2 commenti:
...e pensare che dal 2010 il marocco, assieme agli altri paesi del nord-africa, entrerà a far parte di un'area di libero scambio mediterranea con l'UE...
C'è ancora molto da fare!
ciao
www.progettosparta.splinder.com
In effetti, anche se non ne so molto, il Marocco non è esattamente un posto dove la giustizia e lo stato di diritto brillino (non che l'Italia possa dare lezioni ;-))...
Posta un commento