domenica 30 marzo 2008

Bolzaneto, Argentina mon amour...

Si sente dire spesso: "democrazia sudamericana", "regimi sudamericani", "polizia sudamericana"...
Credo che queste espressioni derivino soprattutto dalla situazione geopolitica del Sudamerica degli anni '60-'70, caratterizzata da una congerie di dittature che organizzarono con l'avallo degli USA delle reti di interspionaggio estremamente diffuse, capillari e feroci, volte a reprimere qualunque forma di dissenso. *

Questo Paese, pur avendo da lungo tempo la fortuna di non essere stato sottoposto a tante e tali pressioni liberticide endogene ed esogene, non può certo essere preso a campione dello stato di diritto, ossia di quella irrinunciabile conquista del pensiero politologico e giuridico per cui una comunità (al di là delle differenze di ceto e classe, ricchezza e prestigio, educazione, idee, sesso, religione, credo politico ecc.) deve fare appello e riferimento ad una serie di leggi condivise che delimitano diritti e doveri, risarcimenti e pene, garanzie ed obblighi. **

Beh, premesso che non sono certo contrario ad esaminare, comparare, studiare altri sistemi ed altre realtà anche per capire meglio i nostri vulnera oltre che per esprimere sostegno o perplessità o ribrezzo per quanto avviene fuori dal nostro giardino....
mi chiedo come sia possibile che un Paese che fa spesso la morale in tema di diritto, uguaglianza di tutti davanti alla legge, rispetto dei diritti umani, non veda come un'onta inquietante ed una emergenza pericolosa quanto emerso dall'inchiesta su Bolzaneto , dove sono stradocumentati da parte delle forze dell'ordine (e non è la prima volta, ovviamente) dei comportamenti che per sprezzo della legge e della dignità umana non hanno niente da invidiare ai più violenti dei gunsmen mafiosi o dei teppisti suburbani.

-Reazioni politiche? Poche...

-Giornalistiche, da parte dei cosiddetti watchdogs della democrazia? Zero, o quasi

-Proteste negli ambienti liberali (o cosiddetti tali)? Scarsucce...


E poi ci si stupisce se la magistratura (altra coresponsabile dello sfascio giuridico attuale) assume talvolta atteggiamenti un po' fuori dalle righe che non le sono propri: in questo Paese solo il magistrato che fa semplicemente il suo dovere, ossia individuare comportamenti criminosi o illeciti e punirli nei termini di legge, si prende le reprimende e le accuse di operato non degno della sua funzione....


Non posso dunque non sottoscrivere in pieno questo articolo di Curzio Maltese, ed augurarmi che la tortura, analogamente a quanto previsto nel diritto internazionale, venga al più presto penalizzata come reato.



* Non solo al marxismo, l'opposizione al quale è usato da certi liberali da desktop per giustificare crimini e contraddizioni insanabili con i principi su cui il pensiero giuridico moderno si fonda.



** Sempre che esistano Paesi dove lo stato di diritto, punto di riferimento più che obiettivo finale (l'ingiustizia ed il sopruso esisteranno sempre, temo) si esplichi in modo se non completo almeno statisticamente determinante.


UPDATE Per una bibliografia sul garantismo a corrente alternata di certa mentalità politica oltre che partitica italiana, secondo cui non si sa bene in base a quale deroga al principio dell'uguaglianza davanti alla legge le forze dell'ordine godrebbero di una immunità dai doveri cui i comuni mortali sono sottoposti, qui.

Fascism never died...


UPDATE II Proprio facendo qualche ricerca sullo stato attuale della normativa vigente a proposito della tortura (che può avere diverse caratteristiche e finalità) segnalo questo ottimo post di Maria Luisa lo Gatto che chiarisce la situazione

mercoledì 26 marzo 2008

Elezioni politiche 2008: tu chist'anno addo' staje...

volendo rozzamente mutuare da una bella canzone napoletana per descrivere il fatale dubbio che milioni di Italiani disgustati e delusi si pongono in vista delle elezioni....
In attesa del mortal kombat fra il piazzista di Arcore ed il bamboccione vaticano, con contorno di partitucci, partitini e partitazzi starnazzanti anziché proponenti (con qualche eccezione), Openpolis, similmente a due anni fa, ha preparato una specie di questionario composto da 25 domande su alcune problematiche e temi particolarmente dibattuti. La natura della risposta (positiva o negativa) e la sua gradazione (da forte condivisione a totale rifiuto) danno forma attraverso non so quali algoritmi ad un grafico.


Il mio "risultato" è il seguente






Grossomodo quello che mi aspettavo, anche se col testone antimatematico (tre-quattro fissi al Liceo, a parte la trigonometria) che disgraziatamente mi ritrovo non mi immaginavo questa figurina che pare ispirata ad un rito vudù con tanto di spilloni conficcati nelle carni...

Peraltro non appaio abbastanza distante dall'UDC per sentirmi molto tranquillo; dovrei preoccuparmi?

giovedì 20 marzo 2008

Un Foglio di ca@@te

Giuliano Ferrara, incapace come è ben noto di reggere un dibattito serio senza andare in escandescenze ed insultare l'interlocutore, ne ha sparata un'altra delle sue: ha lanciato un appello “a padre Livio Fanzaga di Radio Maria, a Radio Vaticana, a tutte le radio cattoliche, quelle libere, commerciali, alle radio di stato e a tutte le televisioni” […] perché dal giorno dopo Pasqua, il 24 marzo, ospitino “una catena umana di volontari che, ventiquattro ore su ventiquattro, si avvicendino tra loro a contare da zero fino a un miliardo...”


Persino la matematica, si sa, diventa un'opinione quando la fede si mette nel mezzo, anche se anzi tanto più se il crociato in questione è una persona dall'eccezionale coerenza e professionalità come Ferrara, che pure è un senza Dio per sua ammissione.


Ma in un Paese dove l'informazione è ridotta ad uno stato comatoso e che riesce a trasformare una parola seria come "moratoria" in una patetica buffonata  anche un giullare può essere preso sul serio per lungo tempo.

Tutto questo mi fa tornare in mente un proverbio yiddish: il corvo lo temi davanti, il mulo da dietro, lo sciocco da tutte le parti.








martedì 18 marzo 2008

Israele-Germania: le prese di responsabilità pagano...

La Shoah ha tracciato solchi insuperabili nella storia europea fra Ebrei (europei o meno) ed Europei, Tedeschi in particolare.
Ma il debole seme depositato quarantotto anni fa nel territorio neutrale nel Waldorf-Astoria Hotel di New York da due leader carismatici, David Ben Gurion e Konrad Adenauer, uno fondatore di uno stato che prima non esisteva, l'altro di un Paese finalmente democratico che cominciava a fare le prime ammissioni delle mostruosità compiute, è germogliato e sta dando vita, pare, ad una pianta sempre più vigorosa.

  • Nonostante i tentennamenti e le ipocrisie tedesche e più in generale dell'UE sulla minaccia iraniana;

  • Nonostante la persistenza nella società tedesca di potenti e diversificate forme di antisemitismo, che peraltro non impedisce il riformarsi ed il rafforzarsi di una delle più numerose e vitali comunità ebraiche in Europa (circa 200000 membri), seconda solo a quelle russa e francese.


La visita della Bundeskanzlerin Merkel alla Knesset è sicuramente un altro passo importante del processo di accettazione da parte di Ebrei e Tedeschi, non solo israeliani, di un futuro pacifico e rispettoso che non dimentichi le tragedie del passato ma che neppure ne sia prigioniero.
Ma il cammino non avrà mai fine, in un mondo come questo, così insicuro, così incapace di guardare ai suoi problemi senza attribuire la colpa di tutto a qualcuno o qualcosa (Bush, Israele, il complotto sionista, la massoneria globale, la CIA ecc.ecc., talvolta in versione mix, talaltra separatamente).

I risultati finora raggiunti non erano neanche immaginabili né tanto meno razionalmente prevedibili sessant'anni fa: il dialogo dunque paga, quando fra entrambi vi sia desiderio di costruire qualcosa di buono, sotto la spinta di diverse motivazioni che però conducono ad un obbiettivo condiviso.

Risultati che potrebbero essere rovinosamente cancellati in breve tempo; ma la speranza è l'ultima a morire, e per quanto è stato ottenuto è giusto combattere con le unghie con i denti, contro i cinici, gli idioti e chi preferisce vedere il passato come un'icona, piuttosto che come uno specchio per vedere in se stessi.



Per quanto riguarda il nostro passato, aspetto ancora con ansia di vedere un premier ed un presidente della Repubblica che vanno ad inchinarsi in memoria delle mostruosità che i nostri nonni commisero in Africa e nei Balcani.
Ma soprattutto aspetto nel mio piccolo che, invece di fare la morale (con le conseguenti battutine vagamente razziste) a certe ovviamente censurabili riserve da parte di alcuni Teteski decada lo spregevole mito degli Italiani "brava gente".

La battaglia è eterna, ma il prezzo vale la candela: solide relazioni israelo-tedesche docent.



domenica 16 marzo 2008

Orgasmo mozartiano

Non posso usare altra parola nel leggere una notizia come questa e soprattutto nell'ansia di precipitarmi ad un certo feed...


ROCK ME AMADEUS!!!!!!!!!!*






* Qui il testo originale con traduzione a fronte

sabato 15 marzo 2008

Sei anni fa....

Pubblico con colpevole ritardo questa lettera di Khadija


Il 10 marzo 2002 Abou Elkassim Britel veniva fermato ad un posto di blocco a Lahore ed illegalmente detenuto in segreto: iniziava un viaggio, tuttora in corso, nell'assenza di diritto, nella brutalità, nell'ingiustizia

Un viaggio che Kassim ed io paghiamo con la privazione della nostra vita.

Oggi 10 marzo 2008, Kassim è alla metà esatta dei nove anni di carcere che gli sono stati comminati in un momento molto grave della storia del Marocco, un momento di dolore che ha visto prevalere paura, repressione ed irrazionalità.

Appena rientrata dal mio ultimo viaggio in Marocco, provo una pena indicibile per le sofferenze di mio marito e temo lo stato in cui si trova: stenta a riprendersi dopo il lunghissimo sciopero della fame e non vede la fine del tunnel.

Dopo anni di lotta per la verità, la giustizia e la vita sono aggredita da un senso d'impotenza mai provato e che devo superare per continuare fino alla liberazione di Kassim.

Da lui e da me un grazie sentito a chi continua a sostenerci: le vostre azioni e le vostre parole ci sono di aiuto in questo periodo così critico, grazie!
C'è più di qualcuno che vorrei nominare, ma temo di dimenticarne altri…


Khadija



Qui il blog, il sito, la petizione; documenti sulla vicenda di Kassim qui e qui.

lunedì 10 marzo 2008

Sapore di Spagna

Ho voglia di riforme;

ho voglia di libertà;

ho voglia di non vedere più dei vecchi arnesi della partitocrazia;

ho voglia di un Paese con un bipolarismo decente;

ho voglia di un Paese che rompe del tutto con un passato osceno senza per questo negarlo né estrometterlo dalla memoria collettiva;

ho voglia di non sentire a reti unificate i predicozzi degli ipocriti ex amici (o, più propriamente, complici) dei carnefici;

ho una voglia crescente di riprendere i miei panni di famiglia, una famiglia di migranti;

ho voglia di prendere la mia carta d'identità (in foto sono pure venuto più brutto di quanto già sia), farla a pezzi, bruciarla e seppellirne i miseri resti non appenna arrivato oltre confine;

ho voglia di tutto questo, ma ancora non posso, almeno per il momento.

Ma nel mio futuro in qualche modo anche io ho la mia parte.

In futuro, vedremo....


UPDATE: Sulla vittoria di Zapatero e più in generale sulle battaglia di diritto (dunque anti vaticani), segnalo questi ottimi articoli presso il Laicista

sabato 8 marzo 2008

Parola di Papa: Non abbiate paura di Cristo...





MA DI ME!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




* Immagine tratta da Il Papa morto
Chiedo scusa al proprietario del blog, avevo dimenticato la fonte...
Grazie, Grendel ;-)

Titanic(Al)Italia

Non c'è niente da fare, dopo il ritiro del patetico carrozzone ultraindebitato di AirOne dalla lotta per l'acquisizione dell'Alitalia, anche Air France, comprensibilmente, decide di aspettare l'arrivo del nuovo governo prima di continuare a giocare la sua partita.
In un Paese dove la classe politica ed imprenditoriale, più che fare collusioni occulte, vivono l'una dell'altra (come i Francesi, perplessi, ben sanno), non basta il puro e semplice buon senso economico;

non bastano i rilievi del TAR e della Commissione Europea;

l'acquisizione non s'ha da fare.

Nel frattempo Ryanair si è messa nel mezzo, credo pure a ragione, considerazioni di politica commerciale a parte.

Nel mio piccolo di saltuario turista volante (di norma con Ryan air, con piena soddisfazione) e blogger interessato a (ma non esperto di) questioni economiche, mi auguro che Air One se ne stia fuori dalle scatole: TUTTO purché quel degno erede del parassitismo parastatale che è l'azienda di Carlo Toto non acquisti Alitalia.


Forza Irlanda!!!!*


* Immagine tratta dal blog di Palmiro Pangloss

lunedì 3 marzo 2008

Guzzanti, della comicità e della politica

E' cosa ormai assodata storicamente che i regimi politici marcatamente autoritari, al di là delle ideologie e delle morali di riferimento, tendono ad annullare e/o controllare pesantemente e/o imbavagliare tutti quei professionisti del riso (comici, vignettisti, umoristi, cabarettisti, imitatori...) che sono poco propensi ad ignorare la società in cui vivono e che attaccano in modo più o meno pregnante, più o meno aggressivo ciò che vedono.

Uno dei casi più eclatanti è quello intorno alle Rane di Aristofane (neppure la più politica delle sue commedie), insuperato, coraggiosissimo colosso dello sbeffeggiamento politico e sociale, di alcuni anni fa. Ma di episodi ne esistono molti, non ultime la comica citazione in giudizio dello studio Previti a Sabina Guzzanti per uno dei suoi spettacoli; o la causa intentata da D'Alema contro Forattini per una vignetta, pur discutibile. *

Il potere è il potere, politologicamente parlando: esistono regole e meccanismi generali universali che si esplicano, si formalizzano e si giustificano in tutti i contesti politici, sincronicamente e diacronicamente.


Nel contesto italiano attuale, attaccare e deridere, umanizzandole, certe lobbies, certe forme di pensiero e certe iniziative è meritorio e salutare, anche per lo sbeffeggiato: saper guardare in se stessi in modo meno serioso e con minore sicurezza (Eraclito, frg.101 Diels-Kranz docet), trovando punti deboli nelle proprie idee e motivi per ridere di se stessi, è cosa estremamente salutare.

Per chiunque.

Anche per questo non posso non apprezzare nel metodo e nel merito questa pièce di Paolo Guzzanti.
PLAUDITE!!!!!!!


*
Il Caso Forattini-D'Alema (politico per il quale non nutro alcuna simpatia né stima, come credo sia noto a chi mi legge da un po') è diverso dai precedenti, in quanto Forattini, pur in un contesto scherzoso come una vignetta, accusa D'Alema di reati gravi, quali sono quelli configurabili dalla manomissione di un documento come il cosiddetto dossier Mitrokhin.
In questo caso il tentativo di D'Alema di difendere la sua onorabilità è piuttosto comprensibile. Chi rammenta altri casi eclatanti me li segnali, bitte!!!







E ancora qui