martedì 26 febbraio 2008

Stragi mafiose: Giustizia non è fatta

Archiviazione è fatta, si chiude bottega senza neanche arrivare al processo: dietro la stagione bombarola di Cosa Nostra nel '93 ci sono solo i soliti noti, ossia i boss peracottari ed i loro scherani. Seicento faldoni, centinaia di migliaia di pagine, migliaia di testimonianze, riscontri, acquisizioni, decine di migliaia di ore passate a leggere documenti, ripassarsi i codici, pensare alle migliori strategie da adottare, ai crimini da imputare o da derubricare.
Una terribile domanda però, la più importante, non trova risposta:

Dietro la politica stragista inaugurata e portata avanti da Riina (con perplessità e prese di distanza nell'organizzazione), c'erano personalità occulte?
Quello dei mandanti occulti, o a volto coperto o così è se vi pare, è un teorema strampalato di qualche magistrato, oppure un'ipotesi sensata?

Affascinante, meglio di oo7...

Uomini potenti troppo astuti per essere compromessi da carte (fatture, pizzini, documenti regolari) o documenti "imparziali" (magnetofoni, registratori ecc.) e troppo pericolosi per essere messi in mezzo persino dai massimi capimafia, collaboratori di giustizia o meno.

Il magistrato, al pari dello storico, anzi con maggiore attenzione di esso (il giudice influisce sulla realtà contingente, lo storico no) deve basarsi sui fatti e su ipotesi comprobate da circostanze ed elementi coincidenti; se questi non emergono in modo chiaro e secondo i paletti e parametri previsti dalle leggi, deve fare un passo indietro.

E' sacrosanto che sia così, come icasticamente spiegato dal sostituto procuratore Giuseppe Nicolosi: «Il materiale che abbiamo raccolto è imponente ma abbiamo deciso di chiudere: non potevamo confondere quello che abbiamo capito con quello che avremmo potuto dimostrare in un dibattimento».
L'uomo di legge per un attimo ha lasciato emergere il cittadino furioso.
Una sintesi delle pagine va ancora fatta da giornalisti e storici.

Ma rimane il dubbio, tanto forte da diventare certezza indimostrabile.
Ma perché diavolo Totò u' Curtu e Brusca u' Scannacristiani e Bagarella avrebbero dovuto mettersi a piazzare bombe da tutte le parti?
Perché una organizzazione così fredda e razionale avrebbe dovuto impegnare tante energie in un momento in cui mai era stata così debole e mai era così desiderosa di prestigio?

Domande che forse troveranno una risposta se, come dice Pietro Grasso, Procuratore nazionale anti mafia, emergeranno nuovi elementi tali da riattivare la macchina della giustizia.
Parole ottimistiche e giuridicamente ineccepibili, ma il pessimismo è d'obbligo.
Troppi interessi messi in gioco, troppe scosse sismiche se venissero fuori certi fatti e soprattutto certi nomi.
La verità processuale e la giustizia ai familiari delle vittime ed al popolo italiano tutto spettano sono negate.
Non dai magistrati, ma da dei bastardi senza cuore né dignità che rimarranno, ahinoi, senza sanzione (giudiziaria e storica) né nome.

3 commenti:

andrea1979 ha detto...

Hai scritto:
Affascinante, meglio di oo7

non a caso...

Proprio perchè la mafia era in difficoltà poteva essere meglio giostrata...

ciao

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lise.charmel ha detto...

da un lato commuove l'indignazione del magistrato onesto che ha cercato di fare chiarezza in tutto quel fango, dall'altro sconforta che ancora una volta non si sia riusciti ad andare fino in fondo.
c'è solo da sperare che con la trasparenza appena approvata dei conti in Liechtenstein, anche noi si riesca a fare come con Al Capone: incastrare i mandanti delle stragi per evasione fiscale

MattBeck ha detto...

In effetti, Andrea, spesso si dimentica chi fra Stato (nelle sue parti colluse o compiacenti) e mafia ha il coltello dalla parte del manico, data la leggerissima sproporzione di fantozziana memoria fra le rispettive forze...


@ Lise Charmel

Benvenuta!

Non bisogna darsi per vinti, concordo; pessimismo non significa fatalismo, ma in un paese dove un presidente di regione in carica si becca una condanna per favoreggiamento o un condannato in via definitiva ed interdetto dai pubblici uffici (Previti) risiede illegittimamente in parlamento per mesi senza che nessuno abbia il coraggio di dirgli: "rispetta la legge e lascia questa aula"...
In un paese così, non so se persino l'inchiesta sul riciclaggio ed i conti misteriosi in Liechtenstein aiuterebbe molto a migliorare. :-(