giovedì 3 aprile 2008

Caso Kassim Britel: parla sua moglie, Khadija

Su segnalazione di Khadija, copincollo da Arcoiris


Qui
la petizione per la liberazione di Kassim

Qui la segnalazione originale ed il video

Qui il sito di Khadija ed il blog; abbondante documentazione sulla vicenda qui



Il caso Britel - La Tana del Satyro intervista Anna Lucia Pighizzini

Il caso Britel - La Tana del Satyro intervista Anna Lucia Pighizzini Il caso Britel - La Tana del Satyro intervista Anna Lucia Pighizzini
Dall'11 settembre 2001, giorno del sanguinoso attentato alle Twin Towers, ci è stato detto che il mondo è cambiato e che erano necessarie nuove regole per fronteggiare la minaccia globale del terrorismo: negli USA è entrato in vigore il "Patriot Act", atto che ha ridotto fortemente le libertà civili dei cittadini americani, sono state scatenate le guerre in Afghanistan e in Iraq, è stato aperto l'infausto carcere di Guàntanamo e abbiamo conosciuto il drammatico fenomeno delle extraordinary renditions, rapimenti e deportazioni segrete operate dalla Cia, sostenuta in questi sforzi dalle intelligence e dai governi degli alleati europei, africani ed asiatici. Si è parlato molto del sequestro dell'imam egiziano Abu Omar a Milano, e invece ha trovato scarsa o nulla attenzione la vicenda di Abou Elkassim Britel, cittadino italiano di origini marocchine, incensurato e sottoposto ad extraordinary rendition nel marzo 2002, deportato dal Pakistan al Marocco, liberato senza accuse nel maggio 2003, nuovamente imprigionato nello stesso mese e condannato, in un processo non equo, a 12 anni di prigionia, ridotti a 9 in appello.
Tutto questo nella generale indifferenza dell'informazione, della politica e della diplomazia.
Abbiamo incontrato Anna Lucia Pighizzini, moglie di Abou Elkassim Britel, (convertitasi all'Islam con il nome di Khadija) per parlare della vicenda di suo marito, un abuso e una gravissima erosione dei diritti umani ai danni di un nostro concittadino, che offre molti spunti di riflessione alla tesi dominante secondo la quale, in nome della sicurezza è lecito sacrificare le libertà individuali.


Intervista a cura di Angelo Boccato

12 commenti:

Anonimo ha detto...

questa sfigata di anna lucia pigazzini si è dovuta convertire all'islam. non si è convertito lui. non si sono sposati in municipio mandando al diavolo le religioni.
questo dice già tutto.
non sentiamo nessuna solidarietà per questi personaggi da medioevo che vorrebbero riportare la nostra civiltà all'anno 1000.

MattBeck ha detto...

Direi che il personaggio dalle idee medievale non sia né Kassim né Khadija...

Anonimo ha detto...

qualcuno ci deve spiegare perchè questo signore stava in italia e con quale lavoro.
qualcuno ci deve spiegare perchè questo signore stava in pakistan fra la fine del 2001 e l'inizio del 2002.
che la magistratura italiana abbia archiviato non è una scusante: se tutti i terroristi lasciassero delle prove non esisterebbe più il terrorismo.

MattBeck ha detto...

@ Cittadini liberi ed un po' più tristi

Perché Kassim fosse in Italia e quale lavoro facesse e perché non è affare di alcuno che non siano lui o la sua ammirevole moglie, in quanto fino a prova contraria (o meglio sentenza di colpevolezza in un equo processo, secondo quanto recita la costituzione), chiunque è una persona onesta che fa semplicemente la sua vita.

Le parole con cui il pubblico ministero (confermate dal GIP) ha archiviato la questione sono interessanti: «totale insussistenza di elementi di accusa processualmente utilizzabili, che consentano di affermare che gli indagati abbiano partecipato ad un’organizzazione terroristica islamica».

Quanto alla condanna in Marocco, i reati contestati a Kassim e per i quali è stato condannato non hanno ALCUNA RELAZIONE con attività terroristiche, bensì con reati di tipo associativo (una fattispecie di reato amato da tutti i regimi).


Ti faccio notare inoltre che, a parte il fatto che Kassim ha la cittadinanza italiana e dunque lo stato italiano ha l'obbligo costituzionale di intervenire (nel rispetto della sovranità marocchina, ovviamente), dei diritti umani (fra i quali il diritto ad un giusto processo ed a non subire maltrattamenti di alcun tipo, né psicologici nè tantomeno fisici) usufruiscono (o meglio dovrebbero usufruire) tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro idee e dalle loro azioni.

I diritti umani sono transnazionali e travalicano le relazioni internazionali (sia bilaterali che collettive).

Anonimo ha detto...

non hai risposto a cosa ci faceva in Pakistan.
per quantio riguarda l'Italia: "non sono emersi" non significa: "non ci sono".
con i tuoi principi ed ingenuità tutte le società civili, nella storia, quando si sono trovate di fronte "barbari" feroci, sono state massacrate.

MattBeck ha detto...

Era in Pakistan per motivi di studio, in una dei più antichi ed importanti centri di cultura religiosa musulmana, come specificato in alcuni dei documenti che ho linkato nel post.

Quanto all'ingenuità che mi attribuisci delle affermazioni da me fatte, se quel poco di libertà civili e garanzie che finora abbiamo ottenuto e di cui godiamo dovessero essere abbattute (guardacaso dalle istituzioni, cioè dal potere costituito, cioè da ciò che non ha che da guadagnarci in termini di potenza e prestigio dalla demonizzazione di qualcuno per accrescere la propria influenza) in nome di un preteso, costante, perilosissimo pericolo terroristico, saremmo i primi ad esserne sconfitti.

Il teorema secondo cui da una riduzione delle libertà derivi maggiore sicurezza personale è contraddittorio in termini logici, in quanto uccidi la civiltà giuridica acquisita per difenderla ("tutte le società civili, nella storia, quando si sono trovate di fronte "barbari" feroci, sono state massacrate") ed indimostrato storicamente,direi, dato che negli ultimi anni, nonostante la morsa sui diritti e le libertà civili e le garanzie giuridiche in vari Paesi (USA, ma anche Arabia Saudita, Algeria, Pakistan ecc.) l'integralismo ed il fondamentalismo dilagano sempre più.


PS Sulla questione archiviazione, non ti seguo: l'onere della prova sta a chi accusa. Se la procura della repubblica dice che "non ci sono elementi processualmente utilizzabili" e la condanna in Marocco non si riferiva al terrorismo, non vedo in base a cosa continui a reputare Kassim Britel vicino al terrorismo ("se tutti i terroristi lasciassero delle prove non esisterebbe più il terrorismo").

Anonimo ha detto...

chi pagava il soggiorno in pakistan, come manteneva la moglie?
crediamo ai motivi religiosi così come crediamo che gesù sia morto di freddo.

MattBeck ha detto...

Ok, nel frattempo potresti dirmi come mantieni la tua di moglie (ma forse non sai che non tutte le donne sposate sono delle mantenute, ANZI); che lavoro fai, che combinavi ieri e perchè.
Ah, e ancora l'ultimo viaggio che hai fatto, i motivi che ti hanno indotto o spinto o costretto a farlo e soprattutto come te lo sei pagato...

Ah, dimenticavo, anche le tue generalità, bitte; quelle di Kassim e Khadija sono note in tutto il web

Anonimo ha detto...

per le generalità siamo troppi......siamo 40 milioni di italiani, la maggioranza del popolo italiano, uomini e donne.
c'è chi lavora, chi studia, chi è a riposo, ma per tutti è chiara la collocazione: in quale ufficio o fabbrica, quale busta paga o misera pensione, dove si abita e quanta ici paghiamo, dove andiamo al bar o in chiesa, se facciamo le vacanze a rimini oppure a cuba.
cosa fa nostra moglie o nostro marito, se abbiamo un'amante, cosa fanno i nostri figli e se paghiamo loro il motorino a 14 anni.
se prendiamo una multa sanno anche come toglierci i punti sulla patente e se non paghiamo una bolletta ci mandano il sollecito.
quando dobbiamo ottenere un'autorizzazione o rivendicare un diritto riempiamo quintali di carte bollate e mettiamo in chiaro tutta la nostra vita come in un romanzo.
viviamo onestamente del nostro lavoro, i più fortunati hanno anche piccole rendite integrative o sostitutive regolarmente tassate. ci associamo in una miriade di club, associazioni, enti, perchè a noi piace vivere insieme e tutto nella legalità.
siamo generosi con chi ha meno di noi, infatti da questi cittadini italiani viene la più grande solidarietà privata verso emarginati, portatori di handicap, ammalati, poveri di ogni parte del mondo. MA NON VERSO I TERRORISTI, CHI VUOLE DISTRUGGERE LA NOSTRA CIVILTA', CHI VUOLE PORTARCI A PRIMA DI SANT'AGOSTINO, CHI CI FA SALTARE IN METROPOLITANA O IN AEREO E CHI STUDIA PER DIVENTARE L'IDEOLOGO DEI TERRORISTI.
non ti scriveremo più, perchè abbiamo capito che, oltre ad essere troppo ostinato, sei anche troppo stupido per capire.

MattBeck ha detto...

Va beh' 40 milioni di curricula vitae (o forse di più) sono troppini per questo spazio, ma neanche uno, a titolo esemplificativo?

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu