Spesso ci si chiede come i nazisti abbiano potuto fare ciò che hanno fatto.
Ma ci si dovrebbe chiedere ancora più insistentemente perché.
Perché erano perversi e malvagi?
Lo erano, ma questa non è una risposta soddisfacente.
Perché seguivano un'ideologia anti umanitaria?
Il fascismo è anche questo, ma non si spiega il senso di tale ideologia.
Sfugge spesso l'interesse ad individuare le cause prime, l'Ursache, quel sistema di cause, nessi ed effetti che muovono gli uomini e gli storici, nel loro piccolo, indagano.
La grande Ursache dell'insofferenza razziale nazista, trasformatasi infine in progetto di sterminio, è l'insofferenza verso ciò che è irriducibile alla categorizzazione sociale totalitaria.
Ein Volk, ein Reich, ein Fuehrer, un popolo, un impero, un condottiero.
Parole senza senso, finalità senza costrutto, finché certi popoli avessero continuato ad esistere.
In ricordo di due popoli sterminati in un mare di indifferenza, epperò ancora viventi, che ci ricordano che può esistere la vita senza barriere mentali, senza patrie, in tasca all'autorità costituita ed agli stati nazionali, divoratori di carne umana e assassini della umana coscienza.
lunedì 28 gennaio 2008
venerdì 25 gennaio 2008
Italia: ossia dell'eterno mastello, ops macello
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta non donna di province ma bordello!
Commedia, Purgatorio VI, vv.76-78
Nota dell'indegno copista: Dante, eri (sei) troppo grande per il tuo (nostro) tempo
Commedia, Purgatorio VI, vv.76-78
Nota dell'indegno copista: Dante, eri (sei) troppo grande per il tuo (nostro) tempo
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l'Italia è sempre la stessa
giovedì 24 gennaio 2008
Giustizia in Italia: è ora di fare i conti
Che il sistema giustizia in Italia non sia esattamente eccellente è ben noto.
Che permetta ad imputati eccellenti di tirare in lungo con il processo per arrivare finalmente alla prescrizione del reato, è anche questo fuor di dubbio.
Dalla lentezza dei procedimenti giudiziari derivano la maggior parte delle condanne in sede europea.
Ma alcuni dati pubblicati recentemente mi dànno da pensare su un altro punto, la responsabilità civile e penale dei magistrati (vecchia battaglia radicale).
Possibile che su 3612 istruttorie aperte contro magistrati accusati di comportamento indegno o irresponsabile si contino 3612 assoluzioni?
Possibile che se un procuratore, fra rinvio a giudizio (deciso dal giudice, altro responsabile), tempi matusalemmici dei processi ed infine assoluzione o proscioglimento da qualsivoglia accusa (come è successo a Kassim, dopo anni di indagine o a tanti altri) ti rovina anni della tua vita, non paghi neanche in termini economici per il suo errore?
Tutto questo merita riflessione, senza parlare di toghe rosse, complotti e golpe del CSM e casini vari all'italiana.
Ma semplicemente ricordandosi e ricordando ai magistrati che anche loro sono sottoposti alle pene previste dalla legge.
Che permetta ad imputati eccellenti di tirare in lungo con il processo per arrivare finalmente alla prescrizione del reato, è anche questo fuor di dubbio.
Dalla lentezza dei procedimenti giudiziari derivano la maggior parte delle condanne in sede europea.
Ma alcuni dati pubblicati recentemente mi dànno da pensare su un altro punto, la responsabilità civile e penale dei magistrati (vecchia battaglia radicale).
Possibile che su 3612 istruttorie aperte contro magistrati accusati di comportamento indegno o irresponsabile si contino 3612 assoluzioni?
Possibile che se un procuratore, fra rinvio a giudizio (deciso dal giudice, altro responsabile), tempi matusalemmici dei processi ed infine assoluzione o proscioglimento da qualsivoglia accusa (come è successo a Kassim, dopo anni di indagine o a tanti altri) ti rovina anni della tua vita, non paghi neanche in termini economici per il suo errore?
Tutto questo merita riflessione, senza parlare di toghe rosse, complotti e golpe del CSM e casini vari all'italiana.
Ma semplicemente ricordandosi e ricordando ai magistrati che anche loro sono sottoposti alle pene previste dalla legge.
Scazzi notturni post voto
Insomma, la nave è affondata, difficile dire se sia bene o male, se sia meglio un governo istituzionale o uno scioglimento delle camere con conseguenti elezioni anticipate.
Con l'attuale legge elettorale troiaium, ops porcellum (mi' si attanaglia a Mastella tout court!!!!), che ha de facto tolto l'Italia dal novero delle democrazie occidentali, la seconda prospettiva è a mio parere la peggiore, in quanto il futuro governo, probabilmente presieduto dall'Innominabile troppe volte nominato, avrebbe gli stessi vulnera del precedente.
Troppa frammentazione, troppi ricattini interni, troppi accordi segreti.
Insomma, va sciolto il nodo della legge elettorale, poi decida il popolo (e non i partiti, come invece ora) chi andrà in parlamento e soprattutto chi governerà: destra o sinistra, ciò spetta al popolo.
Ma spetta ad un governo istituzionale ed al parlamento di stabilire una legge equa ed onesta sulla rappresentanza.
Ma sono molto pessimista: perché i membri di una casta, appartenendo alla più potente di tutte (quella che legifera e che dunque plasma il Paese per tutti), dovrebbero auto danneggiarsi?
Bah, interrompo il flutto di catastrofiche riflessioni, lasciandovi questo video apotropaico (o forse profetico????????).
Notte a tutti; morgen Shabes zoll sayn, domani dovrà esserci la pace, recita un canto yiddish
Con l'attuale legge elettorale troiaium, ops porcellum (mi' si attanaglia a Mastella tout court!!!!), che ha de facto tolto l'Italia dal novero delle democrazie occidentali, la seconda prospettiva è a mio parere la peggiore, in quanto il futuro governo, probabilmente presieduto dall'Innominabile troppe volte nominato, avrebbe gli stessi vulnera del precedente.
Troppa frammentazione, troppi ricattini interni, troppi accordi segreti.
Insomma, va sciolto il nodo della legge elettorale, poi decida il popolo (e non i partiti, come invece ora) chi andrà in parlamento e soprattutto chi governerà: destra o sinistra, ciò spetta al popolo.
Ma spetta ad un governo istituzionale ed al parlamento di stabilire una legge equa ed onesta sulla rappresentanza.
Ma sono molto pessimista: perché i membri di una casta, appartenendo alla più potente di tutte (quella che legifera e che dunque plasma il Paese per tutti), dovrebbero auto danneggiarsi?
Bah, interrompo il flutto di catastrofiche riflessioni, lasciandovi questo video apotropaico (o forse profetico????????).
Notte a tutti; morgen Shabes zoll sayn, domani dovrà esserci la pace, recita un canto yiddish
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sabato 19 gennaio 2008
Mafia? Follow the money
Volendo riprendere una celebre frase attribuita a Deep Throat, il dirigente FBI che collaborò con Bob Woodward allo scandalo Watergate.
Firmiamo questa petizione e facciamo un piccolo passo per reimpossessarci di ciò che è nostro, non degli Aiello, dei Dell'Utri, dei Guttadauro, dei Messina Denaro: (segue testo petizione)
continua
Lì sì, sul vil quattrino (e meno male che sono bigotti ed hanno i santini...), che la mafia s'incazza e diventa particolarmente pericolosa.
Come dimostra l'assassinio di Pio la Torre, il primo importante politico a livello nazionale (con Rognoni) che toccò quel ganglio essenziale.
Ma alcune migliaia di delinquenti non possono resistere ad una società che contrattacca ed è sostenuta (finalmente) da una classe dirigente poco coraggiosa.
Firmiamo questa petizione e facciamo un piccolo passo per reimpossessarci di ciò che è nostro, non degli Aiello, dei Dell'Utri, dei Guttadauro, dei Messina Denaro: (segue testo petizione)
Quanto e' costato in termini di immagine, di ostacolo allo sviluppo economico e anche in termini di sofferenze morali il condizionamento criminale in Sicilia? Il CENSIS nel 2003 ha quantificato gli effetti, per le imprese meridionali, in 7,5 miliardi di euro l'anno negli ultimi 20 anni. Senza la presenza parassitaria di Cosa Nostra e delle sue contiguita' politiche ed economiche, ci sarebbero in Sicilia un maggiore benessere civile e materiale, maggiori occasioni di lavoro e di indipendenza economica, premessa di un voto democratico libero. Se tanta violenza e' motivata dalla brama di arricchimento e di potere, colpire questo arricchimento e' la madre di tutte le battaglie e come tale va affrontata con il supporto di società di investigazione finanziaria per scovare i patrimoni nascosti. Questa petizione nasce li dove è nato il problema per esportare, questa volta, la soluzione con un appello rivolto a tutti gli italiani, siciliani e non.
To: Al presidente della Repubblica Italiana, Al Presidente del Senato, Al Presidente della Camera, Ai Parlamentari di ogni schieramento sensibili ai temi della Legalità
continua
Lì sì, sul vil quattrino (e meno male che sono bigotti ed hanno i santini...), che la mafia s'incazza e diventa particolarmente pericolosa.
Come dimostra l'assassinio di Pio la Torre, il primo importante politico a livello nazionale (con Rognoni) che toccò quel ganglio essenziale.
Ma alcune migliaia di delinquenti non possono resistere ad una società che contrattacca ed è sostenuta (finalmente) da una classe dirigente poco coraggiosa.
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lunedì 14 gennaio 2008
Kassim: sciopero sospeso
Abou Elkassim Britel sospende lo sciopero della fame iniziato il 16 novembre. Consegnata nel pomeriggio la dichiarazione scritta alla Direzione del carcere
7 gennaio 08
Con questa decisione Kassim Britel accoglie il pressante invito formulato dal Console Stefano Pisotti che giovedì l'ha incontrato in carcere e gli ha assicurato che le Autorità italiane nel lavorare con impegno per la soluzione del suo caso, insistono anche per un effettivo miglioramento delle condizioni di detenzione.
Kassim ha accettato volentieri di compiere questo gesto di fiducia, in attesa della liberazione che l'impegno italiano ci fa ritenere vicina.
I prossimi giorni saranno critici per le condizioni di Kassim che gradualmente torna a nutrirsi, dopo tanto tempo di astensione dal cibo. È fisicamente debolissimo, anche se il suo cuore è saldo, ad ogni telefonata mi chiede di ringraziare quanti ci sostengono e tutti coloro che ci hanno scritto mail di incoraggiamento e preoccupazione, grazie!
Un'altra notizia di rilievo.
Giovedì 10 gennaio Kassim riceverà la visita di una delegazione di parlamentari italiani e giornalisti, organizzata dall'on. Ezio Locatelli. Nel pomeriggio seguirà una conferenza stampa presso il Consolato italiano a Casablanca. Notizie più dettagliate nei prossimi giorni.
E LA PETIZIONE?
Per favore, sottoscrivete e invitate chi vi sta vicino a farlo, in questo momento di trattative, di impegno dichiarato è più che mai fondamentale insistere nella richiesta di liberazione di Abou Elkassim Britel. Undici mesi fa un'altra delegazione di parlamentari ci fece sperare in una positiva soluzione e non successe nulla.
La partecipazione di ognuno di voi, ogni nuova discussione aperta sui vostri siti e blog sono altri passi verso il risultato che stiamo cercando di ottenere: un atto di giustizia per un uomo che molto ha sofferto e per la sua famiglia, se non lo avete ancora fatto firmate la petizione on line.
GRAZIE ANCORA
Khadija
7 gennaio 08
Con questa decisione Kassim Britel accoglie il pressante invito formulato dal Console Stefano Pisotti che giovedì l'ha incontrato in carcere e gli ha assicurato che le Autorità italiane nel lavorare con impegno per la soluzione del suo caso, insistono anche per un effettivo miglioramento delle condizioni di detenzione.
Kassim ha accettato volentieri di compiere questo gesto di fiducia, in attesa della liberazione che l'impegno italiano ci fa ritenere vicina.
I prossimi giorni saranno critici per le condizioni di Kassim che gradualmente torna a nutrirsi, dopo tanto tempo di astensione dal cibo. È fisicamente debolissimo, anche se il suo cuore è saldo, ad ogni telefonata mi chiede di ringraziare quanti ci sostengono e tutti coloro che ci hanno scritto mail di incoraggiamento e preoccupazione, grazie!
Un'altra notizia di rilievo.
Giovedì 10 gennaio Kassim riceverà la visita di una delegazione di parlamentari italiani e giornalisti, organizzata dall'on. Ezio Locatelli. Nel pomeriggio seguirà una conferenza stampa presso il Consolato italiano a Casablanca. Notizie più dettagliate nei prossimi giorni.
E LA PETIZIONE?
Per favore, sottoscrivete e invitate chi vi sta vicino a farlo, in questo momento di trattative, di impegno dichiarato è più che mai fondamentale insistere nella richiesta di liberazione di Abou Elkassim Britel. Undici mesi fa un'altra delegazione di parlamentari ci fece sperare in una positiva soluzione e non successe nulla.
La partecipazione di ognuno di voi, ogni nuova discussione aperta sui vostri siti e blog sono altri passi verso il risultato che stiamo cercando di ottenere: un atto di giustizia per un uomo che molto ha sofferto e per la sua famiglia, se non lo avete ancora fatto firmate la petizione on line.
GRAZIE ANCORA
Khadija
sabato 12 gennaio 2008
Thinking Blogger Award
Essendo stato nominato da Cristina (che ringrazio e saluto) cito a mia volta cinque bloggers che mi hanno reso un po' meno ignorante e che mi hanno fatto riflettere, stimolandomi a (ri)pensare su tante questioni:
Anarcadia
Roberto di Napoli
Prometeo
Acrylic
Alex321
Accanto ed insieme a questi vorrei citare (se le regole lo consentissero) tanti altri bloggers verso i quali nutro una particolare stima, ma alcuni sono già stati nominati, ed essendo un Toscano di lontana ascendenza austrungarica sono un tantino rigido, ach Verzeihung...
Regole dell'iniziativa:
Per facilitare le cose, riporto le regole per partecipare a questa piccola iniziativa:
1. Partecipare se si è stati nominati.
2. Lasciare un link al post originario inglese
3. Quindi inserire nel post il logo del Thinking blog award.
4. Indicare i i blog che hanno la "capacità di farti pensare".
mercoledì 2 gennaio 2008
Abou Britel: 48. giorno di sciopero della fame
Copincollo dal sito di Khadija
Facciamo il punto, lunedì 31 è stata una giornata importante.
Per la prima volta e grazie a Radio Popolare ho parlato con un esponente del Governo, la viceministra Patrizia Sentinelli.
Ho ricevuto poi una telefonata dall'Ambasciatore d'Italia a Rabat, Umberto Lucchesi Palli.
Entrambi gli interlocutori hanno espresso sincera preoccupazione per la salute di Kassim e chiesto l'interruzione dello sciopero della fame. Nel frattempo hanno assicurato il massimo sforzo per la soluzione.
L'abbiamo apprezzato, Kassim ci sta pensando e chiede un miglioramento delle condizioni di detenzione notevolmente peggiorate con il trasferimento ad Oukasha.
Ieri, a fatti chiariti, gli ho raccontato del famoso pacchetto al ministro Mastella, Kassim è scoppiato a ridere, dicendo: "Cos'è la barzelletta del 2008?"
Mentre Kassim continua la sua protesta nell'indifferenza quasi generale di Governo e media, il Sindaco di Bergamo Roberto Bruni ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Romano Prodi e al Ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Lo ringraziamo per questo suo intervento deciso e chiaro. Da leggere nel comunicato stampa del Comune di Bergamo del 28 dicembre.
Aggiungo che è possibile firmare una petizione al parlamento italiano, alla commissione ed al parlamento europei per sensibilizzarli sulla drammatica condizione e sulla serie di ingiustizie subite da Kassim.
Khadija inoltre ha adesso un blog su splinder, su cui seguire gli aggiornamenti e conoscere altri particolari della vicenda.
Facciamo il punto, lunedì 31 è stata una giornata importante.
Per la prima volta e grazie a Radio Popolare ho parlato con un esponente del Governo, la viceministra Patrizia Sentinelli.
Ho ricevuto poi una telefonata dall'Ambasciatore d'Italia a Rabat, Umberto Lucchesi Palli.
Entrambi gli interlocutori hanno espresso sincera preoccupazione per la salute di Kassim e chiesto l'interruzione dello sciopero della fame. Nel frattempo hanno assicurato il massimo sforzo per la soluzione.
L'abbiamo apprezzato, Kassim ci sta pensando e chiede un miglioramento delle condizioni di detenzione notevolmente peggiorate con il trasferimento ad Oukasha.
Ieri, a fatti chiariti, gli ho raccontato del famoso pacchetto al ministro Mastella, Kassim è scoppiato a ridere, dicendo: "Cos'è la barzelletta del 2008?"
Mentre Kassim continua la sua protesta nell'indifferenza quasi generale di Governo e media, il Sindaco di Bergamo Roberto Bruni ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Romano Prodi e al Ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Lo ringraziamo per questo suo intervento deciso e chiaro. Da leggere nel comunicato stampa del Comune di Bergamo del 28 dicembre.
Aggiungo che è possibile firmare una petizione al parlamento italiano, alla commissione ed al parlamento europei per sensibilizzarli sulla drammatica condizione e sulla serie di ingiustizie subite da Kassim.
Khadija inoltre ha adesso un blog su splinder, su cui seguire gli aggiornamenti e conoscere altri particolari della vicenda.
martedì 1 gennaio 2008
Capodanno sì. capodanno no...
Copincollo da Antonioantonio questo contributo di Antonio Gramsci, pubblicato nel 1916 sull'Avanti!
Buongiorno di autoripensamento-rinnovamento a tutti!!!!!
Capodanno
di Antonio Gramsci
1° gennaio 1916, da Avanti! ed. torinese, rubrica "Sotto la mole"
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un'azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
Dicono che la cronologia è l'ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch'essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell'età moderna. E sono diventati cosí invadenti e cosí fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 o il 1492 siano come montagne che l'umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. Cosí la data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa la film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.
Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell'animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio.
Tutto ciò stomaca.
Aspetto il socialismo anche per questa ragione. Perché scaraventerà nell'immondezzaio tutte queste date che ormai non hanno piú nessuna risonanza nel nostro spirito e, se ne creerà delle altre, saranno almeno le nostre, e non quelle che dobbiamo accettare senza beneficio d'inventario dai nostri sciocchissimi antenati.
Buongiorno di autoripensamento-rinnovamento a tutti!!!!!
Capodanno
di Antonio Gramsci
1° gennaio 1916, da Avanti! ed. torinese, rubrica "Sotto la mole"
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un'azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
Dicono che la cronologia è l'ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch'essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell'età moderna. E sono diventati cosí invadenti e cosí fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 o il 1492 siano come montagne che l'umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. Cosí la data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa la film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.
Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell'animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio.
Tutto ciò stomaca.
Aspetto il socialismo anche per questa ragione. Perché scaraventerà nell'immondezzaio tutte queste date che ormai non hanno piú nessuna risonanza nel nostro spirito e, se ne creerà delle altre, saranno almeno le nostre, e non quelle che dobbiamo accettare senza beneficio d'inventario dai nostri sciocchissimi antenati.
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