lunedì 2 giugno 2008

Alitalia: questo salvataggio non s'ha da fare

Unica salvezza per gli sconfitti (gli Italiani) è non sperare in alcuna salvezza (una soluzione passabile per Alitalia), per dirla con l'ansante Enea che assiste al crollo di Troia in fiamme; la storia italiana è un'eterna guerra di Troia, pare...

Spinetta, amministratore delegato di Air France-KLM, l'ha detto chiaramente: "Per Alitalia ci vuole l'esorcista: aveva ragione l'ex presidente Maurizio Prato, sembra proprio che non ci siano altre strade per salvare quella compagnia"

Un cavaliere d'industria che si appella pur scherzosamente a pratiche religiose diciamo imbarazzanti?
Non c'è più religione, o meglio non c'è mai stata, Italia 'ndiavolatha

Ed ha perfettamente ragione, con politicanti di tal levatura in posti così delicati e sindacati così inverecondi da parlare di lavoratori Alitalia solo quando l'azienda è virtualmente in bancarotta che più bancarotta non si può.

Una compagnia di bandiera che per una stramaledetta questione di "orgoglio nazionale" tirato fuori all'uopo deve rimanere in un limbo assasi costoso (fra il 1.000000 ed i 2.000000 di euro di denaro pubblico al giorno buttati via), fra un fallimento imminente ed un acquisto (previo prestito ponte*) di una fantomatica cordata italiota composta da industraliotti finanziati a loro volta dalle banche.

Dove Caron dimonio occhi di bragia e dove la salvezza?

L'economia non è il mio forte, ahimé, ma cionostante mi chiedo nel mio piccolo bischereccio cosa sia il meno peggio fra queste due alternative.





* ovviamente con denaro del contribuente dato e manco pe' nnniente destinato ad essere restituito

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' da tempo che la situazione è insostenibile.

Da troppo tempo che cerco di immaginare di che morte morirà..

MattBeck ha detto...

Talmente insostenibile, cara Acrylic, che politicanti e sindacalistucci di cui sopra continuano a parlare di Alitalia come se fosse dignitosamente salvabile e sostenibile a lungo termine... ;-)