giovedì 2 luglio 2009

Law and Order, ovvero legge e sganassoni

Segnalo questa pepata e documentata presentazione del nuovo libro di Stefano Livadiotti, giornalista de l'Espresso non nuovo a libri discussi e "impegnati"*, "MAGISTRATI L'ULTRACASTA, su sprechi ed abusi, mancanze ed inefficienze, vizi umani e difetti normo-procedurali della Magistratura italiana, quella categoria professionale ed espressione del potere statale cui i Padri costituenti dedicarono un "capitolo" (il Titolo IV) della nostra Costituzione **.
A chi volesse studiare più volte e con calma il dibattito, consiglio di scaricare senza indugio, perché dopo tre settimane i files audio/video di Radio Radicale non sono più scaricabili, porca ciabatta....



* Premesso che non ho ancora letto il libro, ma solo recensioni ed interviste, faccio qualche piccola osservazione:
in realtà, come per il libro sul sindacato confederale megagalattico, Livadiotti non fa scoop né dice cose veramente nuove, da quello che ho capito, ma è durissimo (e prevedibile) il volume di fuoco scaricatogli addosso dai magistrati presenti, nonostante la precisione dei dati e la serietà delle fonti da cui questi ultimi sono tratti.
Forse anche in ragione di questi ;-)
Forse non è tanto la verità ad essere un atto rivoluzionario, considerando che non è un mistero per nessuno che la giustizia in Italia sia uno schifo abnorme e che parecchi magistrati abbiano delle responsabilità in questo sfacelo; rivoluzionarie e dunque rarissime sono le conseguenze dell'esasperazione per una verità che fa giustamente infuriare.

** Checché ne dica Capezzone, che da segretario radicale in un bel dibattito sulla giustizia disse che la magistratura è "un concetto sconosciuto alla nostra costituzione".....

venerdì 26 giugno 2009

Abou El Kassim Britel e la barbarie dell'extraordinary rendition

Copincollo un'email inviatami da Khadija, tenace moglie di Abou El Kassim Britel, cittadino italiano detenuto in Marocco:

Qui il blog ed il sito di Khadija; qui qui e qui alcuni documenti sulla sua agghiacciante vicenda; una petizione rivolta allo statto italiano perché si muova per "il rispetto dei principi democratici e dei diritti fondamentali dell’uomo, quali enunciati nella dichiarazione universale" (ACCORDO EUROMEDITERRANEO, art.2)


Abou Elkassim Britel : un'importante iniziativa all 'ONU in occasione della giornata a sostegno delle vittime di tortura

L'American Civil Liberties Union e Alkarama for Human Rights si rivolgono al Relatore Speciale Onu sulla Tortura e a quello per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani affinché indaghino sul caso Britel e sollevino il caso con i governi di Stati Uniti, Marocco, Pakistan e Italia.

Qui il comunicato stampa :
Italian "Extraordinary Rendition" Victim Still Held In Morocco Based On Tortured Confession (6/25/2009):

E sul blog dell'ACLU : Awaiting an End to Injustice: Rendition Victim’s Wife Speaks About Accountability and Torture

lunedì 18 maggio 2009

Abou ElKassim Britel: Aggiornamneto

Segnalo gli aggiornamenti sulla vicenda di AbouElKassim Britel, ennesimo cittadino italiano vittima del sistema Italia.

un saluto a tutti,dopo il mio recente viaggio in Marocco ho aggiornato sito e blog:- nessun giornale italiano ha ritenuto di pubblicare un'importante notizia - che riguarda direttamente anche Kassim - dagli Stati Uniti, metto pertanto a disposizione materiale in merito (11 e 7 maggio, 28 aprile)- le ultime dal carcere (11 maggio)- la lettera del ministro Frattini che risponde agli europarlamentari (27 aprile)- l'ultimo articolo su Kassim (21 aprile)- ....Grazie a chi ci legge e diffonde ai propri contatti, e' un valido aiuto per far conoscere il caso Britel ! salam Khadija Anna
il blog: www.kassimlibero.splinder.comil sito : www.giustiziaperkassim.netenglish : http://www.giustiziaperkassim.net/?page_id=105français : http://www.giustiziaperkassim.net/?page_id=123espanol : http://www.giustiziaperkassim.net/?page_id=145aabic : http://www.giustiziaperkassim.net/?page_id=138

martedì 3 marzo 2009

Giovanni Falcone, padre di Angelo, a Chianciano Terme


Qui il video dell'intervento (I giornata) di Giovanni Falcone, tratto dal sito di Radio Radicale, di seguito il resoconto dell'inviato di News Italia Press. Segnalo inoltre questa intervista (audio) rilasciata sempre a Chianciano ai microfoni di Radio Radicale.

Segnalo inoltre questa importante iniziativa su Facebook.




Per l'Onorevole Zamparutti il gratuito patrocinio va esteso anche ai connazionali all'estero

Falcone al Congresso dei Radicali: violate norme internazionali

Il padre del giovane italiano in carcere in India è stato ospite a Chianciano

02.03.2009 16:03:44

Chianciano - Il VII Congresso italiano del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e transpolitico, tenutosi a Chianciano dal 27 febbraio al 1 marzo, angelo_falcone2.jpgè stato occasione per Giovanni Falcone, padre di Angelo, il giovane italiano detenuto in India da circa 2 anni con l'accusa di possesso e spaccio di sostanze stupefacenti, per lanciare nuovamente un appello alle autorità e alle istituzioni e richiamare la loro attenzione sul suo caso che rappresenta, però, ci tiene a precisare Falcone, la storia dei circa 3000 detenuti italiani nelle carceri del mondo.

"Conoscete la mia battaglia - ha parlato Falcone ai microfoni del Congresso toscano - per la legalità e la giustizia internazionale, per quei diritti civili costantemente violati con arroganza dall'India. La Polizia, quella sera di due ani fa, è intervenuta nell'abitazione dove mio figlio e il suo amico, anch'egli italiano, abitavano. Sono stati costretti con l'inganno e la coercizione a firmare un documento in lingua hindi che attestava un'altra versione dei fatti. Quello che però al di là della storia in sé vorrei sottolineare - prosegue Falcone - è la violazione continua di leggi internazionali e la carenza di diritti e norme a tutela dei detenuti italiani all'estero. L'India non ottempera alla Convenzione Onu del 16 dicembre 1966, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, firmato per adesione dall'India il 10 aprile 1979 ed entrata in vigore il 10 luglio 1979. Non si è tenuto conto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. E non esiste nessun riconoscimento per il gratuito patrocinio, come invece garantito a tutti gli stranieri in Italia".

Una testimonianza di coraggio e forza, ma anche di grande dolore, quella di un padre a cui è vietato da mesi, ormai, di parlare anche solo telefonicamente con suo figlio. E un monito affinché le numerose ombre su destini ed esperienze come quella di suo figlio Angelo si diradino presto.

A seguire il discorso di Giovanni Falcone, ospite non per la prima volta del partito pannelliano, l'intervento dell'Onorevole Elisabetta Zamparutti eletta nella circoscrizione XXII Basilicata nelle file del Pd, che oltre ad esprimere ammirazione per le parole pronunciate da Falcone ha sottolineato l'impegno profuso dal Partito Radicale sulla vicenda di Angelo "abbiamo presentato interrogazioni al Ministero degli Affari Esteri da cui però non è giunta ancora nessuna risposta. Sono stati avviati contatti con funzionari e responsabili del MAE, ho anche avanzato la richiesta di andare a trovarlo in India in veste di deputata, insiste. E' la prima volta che un parlamentare chiede di fare una visita e stiamo aspettando una risposta dalle autorità indiane. Inoltre sono del parere - ha aggiunto la Zamparutti - che lo Stato italiano debba garantire anche a quei cittadini che si recano all'estero per turismo e incappano nelle maglie della giustizia, il gratuito patrocinio. Stiamo già lavorando con l'avvocato Alessandro Gerardi ad una proposta di legge in questo senso, ma spero che prima di tutto sia possibile far visita ad Angelo", ha concluso il parlamentare.

Angela Divincenzo | News ITALIA PRESS

venerdì 13 febbraio 2009

Convegno Verità e menzogne su "eutanasia", Coscioni, Welby, Englaro


Segnalo questa iniziativa:


La bozza di programma del Convegno che Radio Radicale organizza per sabato dalle 9.45 alle 14.00. Stiamo attendendo altre conferme oltre a quelle che potete leggere di seguito.

CONVEGNO, sabato 14 febbraio Piccolo Eliseo, Via Nazionale n. 183 a Roma

VERITA' E MENZOGNE SU "EUTANASIA", COSCIONI, WELBY, ENGLARO
sotto il dominio violento e antidemocratico della partitocrazia

Interverranno tra gli altri:
Vittorio ANGIOLINI e Carlo Alberto DEFANTI, avvocato e medico degli Englaro, Alberto ABRUZZESE, Emma BONINO, Furio COLOMBO, M.A. FARINA COSCIONI, Edoardo FLEISCHNER, Ignazio MARINO, Luigi MANCONI, Demetrio NERI, Federico ORLANDO, Marco POLITI, Stefano RODOTA', Piergiorgio STRATA, Mina WELBY.

Parteciperanno anche parlamentari di maggioranza e opposizione fra i quali
Ileana ARGENTIN, Franca CHIAROMONTE, Gianni CUPERLO, Benedetto DELLA VEDOVA, Francesca MARINARO, Francesco PARDI.

E altre personalità del mondo delle associazioni, della cultura, del giornalismo.
I dirigenti e parlamentari radicali, Imma BATTAGLIA (digayproject), Urbano STENTA...

Data:
14/02/2009 09:45 - 14:00
Comune:
Roma
Indirizzo:
Via Nazionale n. 183



Dal sito web dell'Associazione LUCA COSCIONI

giovedì 12 febbraio 2009

Caso Englaro: Accanimento e Umanesimo

"Cultura della vita"...

Questo lo slogan principale di coloro che per una questione civile ed etico-legale, consapevolmente o meno, sono disposti a mettere in discussione i più basilari principi filosofico-giuridici sviluppati dal pensiero occidentale.

Slogan *... mai parola fu più adeguata, per due motivi: è innanzitutto un selvaggio urlo di guerra che invece che dalle lande scozzesi proviene dai sepolcri imbiancati del vaticano e da certi suoi laicali cultori; ma anche al di là del suo etimo, è un proclama di facciata, usato per ingannare sia i suoi stentorei propagatori meno avveduti che gli indecisi e gli indifferenti.

E' legittimo opporsi a quanto la legge italiana impone, le camere riunite della Suprema Corte di Cassazione stabiliscono ed il presidente della Repubblica garantisce: tramite opinioni ed eventualmente ricorsi o interpretazioni "eterodosse", però, non infrazioni alla legge; e se si intraprende questa strada, bisogna assumersene tutte le responsabilità, sia legali che morali, senza dare degli eversivi a coloro che semplicemente si richiamano alle norme cui la famiglia Englaro fa appello.

Come si può parlare di rispetto per la vita e per la persona umana quando questo desiderio di non "staccare la spina" confligge con la volontà dell'unico possessore di quella "proprietà" (la vita, intesa come battito cardiaco), che era Eluana?

Se qualcuno, tramite documento privato o (speriamo in futuro) testamento biologico, attestasse la sua volontà di continuare ad essere alimentato tramite macchine e curato nonostante abbia perso la coscienza di sé ed il controllo delle più elementari funzioni, in attesta di un eventuale miglioramento o sviluppo di una cura, la sua decisione va rispettata; la legge garantisce e deve garantire questo.

Come pure non può essere interrotto un trattamento terapeutico se non vi è chiarezza in merito alla volontà di colui che non può più rispondere.

Ma che la volontà di Eluana non fosse una vita in stato vegetativo questa è stato accertato tramite testimonianze diverse ma coincidenti, dunque giuridicamente e storicamente attendibili e in ultima analisi probanti.

Non conosco la psicologia, non capisco cosa spinga anche persone in perfetta buona fede ad andare in modo così violento e duro contro la volontà dell'unica persona che avesse voce in capitolo, ossia Eluana.

Questo comportamento, forse coerente con il pensiero cristiano **, è crudele ed irrispettoso verso colei che si diceva di voler difendere, oltre che verso i suoi famigliari ed amici.

Da pescatori di anime a fiocinatori di esseri umani travolti dalle disgrazie e da sofferenza senza speranza; ne hanno fatta di strada, certi pretesi seguaci del Messia; Reise Reise....


Anche sulle onde c’è combattimento
Dove pesce e carne sono intrecciati nel mare
Uno infila la lancia nell’ esercito
L’altro la getta nel mare

Ahoi

Alzati, alzati marinaio alzati
Ognuno lo fa a modo suo
L’uno conficca l’arpione nell’uomo
L’altro allora nel pesce

Alzati, alzati marinaio alzati
E le onde piangono silenziosamente
Nel loro sangue é conficcato un arpione
Sanguinano dolcemente nel mare

La lancia deve affogare nella carne
Pesce e uomo affondano nell’abisso
Dove abita l’anima nera
non c’è nessuna luce all’orizzonte

Ahoi

Alzati, alzati marinaio alzati
Ognuno lo fa a modo suo
L’uno conficca l’arpione nell’uomo
L’altro allora nel pesce

Alzati, alzati marinaio alzati
E le onde piangono silenziosamente
Nel loro sangue é conficcato un arpione
Sanguinano dolcemente nel mare

Alzati, alzati marinaio alzati
E le onde piangono silenziosamente
Nel loro cuore è conficcato un arpione
Sanguinano fino a dissanguarsi sulla riva
Sanguinano fino a dissanguarsi sulla riva.


Auch auf den Wellen wird gefochten
Wo Fisch und Fleisch zur See geflochten
Der eine sticht die Lanz’ im Heer
Der andere wirft sie in das Meer

Ahoi

Reise, Reise Seemann Reise
Jeder tut’s auf seine Weise
Der eine stößt den Speer zum Mann
Der andere zum Fische dann

Reise, Reise Seemann Reise
Und die Wellen weinen leise
In ihrem Blute steckt ein Speer
Bluten leise in das Meer

Die Lanze muss im Fleisch ertrinken
Fisch und Mann zur Tiefe sinken
Wo die schwarze Seele wohnt
ist kein Licht am Horizont

Ahoi

Reise, Reise Seemann Reise
Jeder tut’s auf seine Weise
Der eine stößt den Speer zum Mann
Der andere zum Fische dann

Reise, Reise Seemann Reise
Und die Wellen weinen leise
In ihrem Blute steckt ein Speer
Bluten leise in das Meer

Reise, Reise Seemann Reise
Und die Wellen weinen leise
In ihrem Herzen steckt ein Speer
Bluten sich am Ufer leer
Bluten sich am Ufer leer



* Slogan: dal gaelico scozzese sluagh-ghairm, pronunciato slogorm, "grido di battaglia"


** Ma chissà! Non sappiamo certo il pensiero di Gesù Cristo in merito, e del resto molti cristiani (di confessione cattolica e non) sono rimasti disgustati dal comportamento di Chiesa cattolica e governo...


Aggiornamento: Sulla questione segnalo due ottimi post di LibertyFirst e di Alexis, il primo dal punto di vista filosofico, il secondo da quello giuridico.

martedì 3 febbraio 2009

I Radicali e lo stato di diritto

Segnalo questa bellissima lettera aperta di Filcusum ai dirigenti radicali Rita Bernardini e Sergio d'Elia, sperando ed auspicando che rispondano pubblicamente alle sue educate ed a mio parere condivisibili critiche. Consiglio inoltre la lettura della discussione su fainotizia.



Lettera aperta a Rita Bernardini e Sergio D'Elia

filippo cusumanof.c.Cari Bernardini e D'Elia

Inizio questa lettera offrendovi la mia solidarietà per gli insulti e gli attacchi ricevuti.

La condizione di chi sta in carcere in Italia è per diversi aspetti inquietante e avete fatto bene ad occuparvene . Nella fattispecie in questione, poi, avete avuto anche coraggio a farlo, visto il clima ( affrontare l'impopolarità per una causa giusta non è da tutti, bisogna riconoscerlo).

Detto questo però debbo dirvi che, a mio avviso, c'è in Italia qualcosa di molto più inquietante della questione per la quale vi siete battuti.


E questa cosa MOLTO PIU' INQUIETANTE è L'INCERTEZZA DELLA PENA.

Non c'è niente di più facile che farla franca.

E non parliamo solo di Previti ( che alla fine ha scontato solo pochi giorni di carcere per un reato gravissimo) .
Parliamo degli stupratori di "buona famiglia", quelli che, solo perchè incensurati, vengono rimandati a casa dopo una notte in questura, in attesa di un processo nel quale il combinato disposto di fedina penale pulita e di attenuanti generiche produrrà una pena irrisoria e offensiva per le vittime.


Parliamo di coloro che fanno stalking ( e subiscono una pena solo in caso di morte o aggressione delle loro vittime, sempre che non riescano a provare la loro infermità mentale)

Parliamo di quelli che mettono a repentaglio la vita dei lavoratori, facendoli operare senza il rispetto delle regole di sicurezza.

Parliamo di quelli che commettono il reato di truffa o di aggiottaggio, derubando dei loro averi tanti piccoli risparmiatori.

Insomma ( potrei continuare con un lungo elenco) ci sono troppe persone deboli, fisicamente, economicamente, psicologicamente in Italia che corrono il rischio di essere offese o danneggiate senza avere la certezza che chi commette dei reati nei loro confronti ne subisca le conseguenze.

Insomma, cari Bernardini e D'Elia, la domanda è lecita: una battaglia per la certezza della pena è veramente una battaglia così di destra, così di retroguardia da doverla lasciare in ostaggio ad altri?

Attenzione, perchè corriamo un rischio paradossale,

E il rischio è questo.

I politici conservatori continueranno ad intercettare i voti dei ceti deboli, mostrandosi a parole sensibili alle offese e agli oltraggi di cui essi sono vittime potenziali ,salvo poi disinteressarsene all'atto pratico ( vedi ultimamente i vincoli sulle intercettazioni e sulla class action).

I politici progressisti, quali voi e molti altri, continueranno ad apparire come quelli che, invece di farsi concretamente paladini dei più deboli, preferiscono far sentire la loro voce a tutela dei violenti.

So benissimo che così non è , ma voi sapete meglio di me che così finisce per sembrare. E questo è ciò che "conta" nelle democrazie "mediatiche".

Insomma in buona sostanza, cari Bernardini e D'Elia, continuate pure la vostra battaglia, ma, se non volete essere equivocati e fraintesi, intraprendetene anche un'altra per la certezza della pena.

Perchè battersi per una pena certa è battersi per i più deboli.

E un radicale dovrebbe farlo sempre.

Cordialmente e con stima.

Filippo Cusumano.